Terapie anticancro efficaci ma pelle paga pesante contributo

Roma, 29 set. (askanews) – Sono uno dei principali problemi per i pazienti oncologici. Nonostante la maggiore efficacia, le terapie come chemio, radio e i nuovi farmaci biologici presentano un alto costo da pagare per circa l’80% dei pazienti: l’insorgenza di effetti collaterali e danni a livello cutaneo. In particolare i nuovi biologici che hanno modificato in maniera decisiva la prognosi, agiscono attraverso l’inibizione dei fattori di crescita che sono molto espressi a livello cutaneo. Le manifestazioni sono di vari livelli di gravità e comprendono un ampio spettro di condizioni: dermatiti, xerosi cioè secchezza cutanea), mucositi, fissurazioni e vere e proprie ragadi, rash cutanei, infiammazione dei follicoli piliferi, granulomi, alterazioni delle unghie.

“Prevenire questi effetti collaterali non solo è possibile ma comporta un drastico miglioramento della qualità di vita dei malati e si affianca ad una maggiore aderenza alle cure – spiega Maria Concetta Pucci Romano, Specialista in Dermatologia e presidente del Board Il Corpo Ritrovato, responsabile ambulatorio dedicato all’ospedale S. Camillo di Roma – . E’ necessario quindi una maggiore consapevolezza da parte degli oncologi della necessità di essere affiancati dai dermatologi già prima dell’inizio delle terapie con un protocollo di ‘accudimento cutaneo’ che prepari la pelle allo stress estremo che la attende. Il principio base è quello di impedire la rottura della barriera cornea e degli effetti a cascata che ne derivano” .

Mentre durante e successivamente i trattamenti è possibile minimizzare gli effetti con prodotti topici arricchiti di grassi come unguenti e pomate che aiutano l’idratazione, una detersione corretta, l’uso di acque termali per lenire e diminuire l’infiammazione, antibiotici locali (per l’aumentata incidenza di infezioni) e sostanze antiossidanti come la vitamina E. La tossicità cutanea è un effetto frequente della radioterapia che si verifica entro sei settimane della fine del trattamento (reazione precoce) o comunque entro sei mesi (reazione tardiva). A volte anche durante. Tra i danni acuti di quella che viene definita ‘radiodermite’ si contano eritemi, iperpigmentazione della zona trattata, desquamazione e perdita della peluria. Preparare la pelle e sorvegliarla nel corso del trattamento, riduce e spesso annulla qualunque effetto collaterale.

Fonte: askanews