Donne Dermatologhe Italia

I nuovi orizzonti del dermatologo del terzo millennio

Pucci Romano

Sono 1000 i nuovi casi di tumore che si scoprono ogni giorno in Italia, 364.000 l’anno, esclusi i tumori della pelle. Grazie alla diagnosi precoce e alle terapie più  innovative, le percentuali di guarigione dopo 5 anni dalla diagnosi sono in aumento, 61% per le donne e 52% per gli uomini. La patologia tumorale è sempre più cronica e la qualità di vita del paziente oncologico è sempre più centrale nell’approccio terapeutico: da qui è partito il Board Scientifico de “Il Corpo Ritrovato” che da tre anni è impegnato nella definizione di protocolli dermocosmetologici per la gestione degli eventi  cutanei, e del conseguente disagio per la persona colpita, causati dalle cure oncologiche.

Le 3 amiche per la pelle, Pucci Romano,  docente Terapie Speciali Dermatologiche dell'Università Tor Vergata,  Gabriella Fabbrocini, Docente Sezione di Dermatologia Università di Napoli e Norma Cameli,  Responsabile Dermatologia Estetica del San Gallicano hanno illustrato gli ultimi dati e risultati del loro lavoro durante ilconvegno tenutosi a Roma, presso L’Istituto Dermatologico San Gallicano – IRCCS il 14 giugno 2013, intitolato “Sulla pelle del paziente oncologico – Gli aspetti clinici e le linee guida di terapia”, utili informazioni per prevenire, curare e guarire le reazioni che si presentano sulla pelle durante le cure. 

Circa il 75% dei pazienti in terapia presenta manifestazioni dermatologiche, la prevalenza va dal diradamento dei capelli fino alla caduta totale nonché all’aumentata fragilità delle unghie, con concomitanti sovrainfezioni batteriche e micotiche. La disidratazione è  presente nel 100% dei casi ed è marcata a carico del viso e del corpo con aumentata sensibilità ad agenti esterni.          

“La cute è l’organo più grande del corpo, - spiega Pucci Romano, presidente del Board-  è quanto di noi si offre al mondo e tutto quello che la danneggia è visibile e mortificante.  La terapia oncologica passa dalla pelle e per la pelle favorendo e inducendo  una serie di alterazioni dal punto di vista funzionale, organico, estetico. Spesso tali problematiche,               
se non risolte, obbligano il paziente a interrompere la terapia.  Gestire gli eventi avversi permette di proseguire la terapia oncologica e contribuire al recupero totale della persona.   

“Nei nostri ambulatori non osserviamo solo alopecia - afferma Gabriella Fabbrocini  - ma numerose altre manifestazioni come il rash follicolare, presente in ben  più dell’87% dei pazienti in chemioterapia. Le unghie sono  poi molto colpite dai farmaci antitumorali, in circa il 25% dei casi, mentre il 15% dei pazienti sottoposti a radioterapia va incontro a radiodermatiti. E ancora xerosi, secchezza cutanea, spacchi ragadiformi che inibiscono anche le normali attività quotidiane.”      

“Lavorare a stretto contatto con un centro oncologico come il Regina Elena - illustra Norma Cameli – ci consente in modo ulteriore di offrire al paziente un servizio  multidisciplinare e di collaborare al percorso di cura e alla qualità di vita del paziente, un approccio vincente per una alleanza terapeutica efficace. Il paziente si sente accolto e supportato e mantiene una buona immagine di sé e un buon livello di autostima.”

Il progetto “Il corpo ritrovato” (www.ilcorporitrovato.org) ha l’obiettivo di identificare e validare linee guida per un protocollo dermocosmetologico studiato per le varie caratteristiche di paziente oncologico e terapie previste. 
Nell’attuale gestione farmacologica delle reazioni di tossicità cutanea esistono una serie di raccomandazioni abbastanza empiriche e non validate dall’evidenza della pratica clinica quotidiana. Inoltre non contemplano l’aspetto più specificamente cosmetologico e non offrono  dei consigli terapeutici a misura del singolo paziente.
Sin dall’inizio di ogni ciclo terapeutico il paziente deve adottare una serie di misure comportamentali e igieniche preventive  che tengano conto degli effetti collaterali a carico dell’organo cute, il bersaglio “preferito” dalle conseguenze di terapia chirurgica, farmacologica e/o  radiante.
Il protocollo messo a punto dal Board Scientifico “Il Corpo Ritrovato” intende intensificare la ricerca per prevenire e curare  i vari effetti collaterali causati dalle terapie oncologiche.

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