Sentirsi belli per tornare nel mondo

La Provincia, 10 Aprile 2012 -  Quando l'emergenza nella lotta ai tumori cessa o si affievolisce, o se il margine di guarigione diventa significativo, il tempo si dilata e il concetto di qualità della vita di chi ha affrontato il cancro assume nuovi connotati.

"Il corpo ritrovato" è il titolo di un nuovo manuale per medici e pazienti per il controllo dermo-cosmetologico in oncologia (Edizioni Minerva Medica). Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'istituto Europeo di Oncologia, ha curato la presentazione del volume. <<All'urgenza terapeutica - spiega Veronesi - corrisponde l'importanza del recupero funzionale del corpo nella sua interezza quale via per l'accettazione di noi stessi e il reintegro nella vita sociale e di relazione. Il controllo dermo-cosmetologico rientra nell'impegno a ritrovarsi. Non come una semplice attenzione alla pelle e alle sue patologie, ma rispetto di questo organo, espressione visibile del benessere psico-emotivo della persona. Questo tipo di controllo oggi offre un valido supporto per combattere i danni cutanei maggiori causati da trattamenti chemioterapici e radioterapici, con soluzioni che si integrano alla qualità della pelle, mirati al recupero e a preservarne lo stato di salute>>. <<Il manuale - precisa Norma Cameli, responsabile dell'ambulatorio di dermatologia estetica al San Gallicano di Roma e autrice del volume, insieme alle dermatologhe Gabriella Fabbrocini e Maria Concetta Pucci Romano - contiene le linee guida dermo-cosmetiche mirate a contrastare e, dove possibile, risolvere, ridurre, rallentare i danni che il paziente oncologico subisce dalla terapia che gli salva la vita. Dalla prevenzione alla cura degli esiti cicatriziali alle tecniche di tatuaggio e camufflage delle cicatrici più evidenti. Per prevenire o ridurre alcune patologie cutanee indotte dalle terapie oncologiche, come radiodermiti, caduta dei capelli, pigmentazione delle unghie, cambiamento del colorito e della texture della pelle. Incluso il makeup ad hoc per la pelle così suscettibile. Il supporto dermatologico si rivela assolutamente indispensabile>>. <<La prima battaglia contro la malattia - sottolinea ancora Veronesi - comincia dall'accettazione di sè e della propria immagine, sebbene in parte cambiata, scalfita anche da una cicatrice. E' il segno di una dura prova, indelebile come un tatuaggio sulla pelle, ma non in grado di rovinare o cantaminare la bellezza della nostra unicità>>.