Alopecia permanente dopo chemioterapia: studio clinico-patologico su 10 casi
Miteva M, Misciali C, Fanti PA, et al. Am J Dermatopathol. 2011 Jun;33(4):345-50. 

L’anagen effluvium dovuto alla chemioterapia è solitamente reversibile con una ricrescita completa dei capelli. Tuttavia esiste una crescente evidenza che determinati regimi chemioterapici possono causare un’alopecia permanente dose-dipendente. Gli aspetti istologici di questo tipo di alopecia e i relativi meccanismi patogenetici non sono ancora noti. In questo lavoro gli autori analizzano gli aspetti istologici di 10 casi di alopecia permanente post-chemioterapia con taxani (docetaxel) per il tumore della mammella (6 pazienti),  busulfano per la leucemia mieloide acuta, e cisplatino ed etoposide per il tumore polmonare(1 paziente).

Tutti i pazienti hanno avuto un diradamento dei capelli da moderato a molto grave, che in 4 casi è stato più accentuato nelle  regioni androgeno-dipendenti del cuoio capelluto. In particolare riferivano che i capelli non crescevano più di10 cme mostravano alterazioni della texture.

L’istologia di tutti i campioni prelevati era caratterizzata da un pattern di tipo non-cicatriziale con  numero di unità follicolari conservato e mancanza di fibrosi.

La conta dei capelli ha  rivelato riduzione del numero di peli terminali, aumento dei capelli in  telogen, e aumento dei capelli miniaturizzati simili al vellus.

C'era aumento del numero di  fistoni fibrosi stelae sia nel derma reticolare e che nel sottocute. A livello del sottocutaneo sono stati trovati corpi di Arao-Perkins.

I quadri istologici osservati nell’alopecia permanente da chemiterapici sono quindi quelli di un’alopecia non cicatriziale, simile all’alopecia androgenetica. I dermatopatologi  dovrebbero essere consapevoli di questa condizione caratterizzata da assenza di fibrosi e  presenza di capelli miniaturizzati, caratteristiche che possono essere compatibili anche con una diagnosi di alopecia androgenetica.

Queste condizioni potrebbero quindi essere facilmente scambiate senza una buona correlazione clinico-patologica.