Oncologia. Il 75% dei pazienti accusa disturbi dermatologici. La nuova sfida per i medici

Le percentuali di guarigione dopo 5 anni dalla diagnosi di tumore sono in aumento, e per questo la qualità di vita del paziente oncologico deve essere ancor più centrale nell’approccio terapeutico. Per questo, trattare i sintomi dermatologici diventa sempre più urgente.

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"Il corpo ritrovato": un progetto di accudimento dermo-cosmetologico del paziente in terapia oncologica

La patologia neoplastica e le relative terapie impattano fortemente sul vissuto del paziente oncologico, influenzandone le relazioni interpersonali e coinvolgendo diversi ambiti, da quello emotivo-affettivo a quello lavorativo (1,2).

Studi di sociologia hanno valutato come anche il sesso del paziente sia una variabile importante nella risposta emotiva alla patologia (3,6). Uomini e donne di fronte alla malattia tumorale mostrano, infatti, sostanziali differenze reattive: mogli e madri, più esposte e vulnerabili allo stress, manifestano in misura maggiore rispetto al partner quadri pluripatologici complessi e ricorrono con maggior frequenza alle cure mediche. Sono proprio le donne, inoltre, a manifestare con più vigore le proprie reazioni, positive o negative che siano (3). Gli uomini stentano a cambiare la propria scala di valori, le donne tendono a coltivare tutti gli affetti. 

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Proteggersi dal sole, a tavola

Ecco la top ten degli elementi che tutti dovrebbero assumere attraverso i cibi nelle settimane che precedono le vacanze. Perché la fotoprotezione viene anche dall'interno del nostro corpo

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CHEMIOTERAPIA E CUTE

Gli agenti chemioterapici determinano numerose reazioni poco piacevoli a livello della cute, delle mucose e degli annessi. I farmaci antineoplastici causano innanzitutto una diminuzione rapida e importante dello spessore dell’epidermide e dell’attività mitotica dei cheratinociti, che perdono la loro mobilità e la loro capacità di divisione, per cui la rigenerazione epidermica risulta rallentata.  Diminuisce la vascolarizzazione e vengono danneggiate le fibre collagene ed elastiche del derma che porta a una cute “lassa”. Si altera la regolazione delle ghiandole sudoripare e sebacee nonché il trofismo del pelo, con un aumento della secchezza cutanea.

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RADIOTERAPIA E CUTE

La radioterapia, comune presidio terapeutico in campo oncologico, ha come uno dei suoi effetti tossici cutanei più comuni la radiodermite. Infatti, l’85% dei pazienti sottoposti a radioterapia sviluppa manifestazioni cutanee che vanno dal rash eritematoso moderato sino all’ulcerazione vera e propria.
Quando poi tale procedura si associa anche ad un protocollo di tipo chemioterapico, alle lesioni cutanee si possono aggiungere reazioni di ‘richiamo’ (radiation recall) e reazioni di ‘incremento’ (radiation enhancement).

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